MARCHESE: Fra Lei e me c’è qualche differenza.
CONTE: Sulla locanda tanto vale il Suo denaro, quanto vale il mio.
MARCHESE: Ma la locandiera ha più rispetto per me.
CONTE: Per qual ragione?[1]
MARCHESE: Io sono il Marchese di Forlipopoli.
CONTE: Ed io sono il Conte d’Albafiorita.
MARCHESE: Sì, Conte! Contea comprata.
CONTE: Io ho comprato la contea, quando Lei ha venduto il marchesato.
MARCHESE: Oh basta: son chi sono[2], e tutti devono rispettarmi. Sono in questa locanda, perché amo la locandiera. Tutti lo sanno, e tutti devono rispettare una giovane che piace a me.
MARCHESE: Oh bene. Lei non farà niente.
CONTE: Io no, e Lei sì?
MARCHESE: Io sì, e Lei no. Io son chi sono. Mirandolina ha bisogno della mia protezione.
CONTE: Mirandolina ha bisogno di soldi, e non di protezione. Sono sei mesi che è morto il suo padre. Una giovane è sola alla testa di una locanda![3]
Entra il Cavaliere di Ripafratta
CAVALIERE: Amici, che cos’è questo rumore?
CONTE: Abbiamo parlato di una bella cosa.
MARCHESE: II Conte parla con me della nobiltà. (Ironico.)
CONTE: Dico che ci vogliono i soldi.[4]
CAVALIERE: Veramente, Marchese mio.
MARCHESE: Orsù, parliamo d’altro.
CAVALIERE: Perché siete venuti a questa discussione?
CONTE: Per un motivo il più ridicolo della terra.
MARCHESE: Sì, bravo! il Conte mette tutto in ridicolo.[5]
CONTE: Il signor Marchese ama la nostra locandiera. Io la amo ancora più di lui. Lui vuole conquistarla con la sua protezione.
MARCHESE: Bisogna sapere quanto[6] la proteggo.
CONTE: lui la protegge, ed io spendo. (Al Cavaliere.)
CAVALIERE: Litigate per una donna? Gridate per una donna? Una donna? Una donna?! Per me certamente non c’è pericolo di perdere la testa per le donne. Non le ho mai amate, non le ho mai stimate. Ho sempre pensato che la donna per l’uomo è una assolutamente insopportabile.
MARCHESE: Ma Mirandolina ha un merito straordinario.
CONTE: Il signor Marchese ha ragione. La nostra padroncina della locanda è veramente simpatica.
CAVALIERE: In verità mi fate ridere. Non ha niente di stravagante, è comune alle altre donne!
MARCHESE: Ha un tratto nobile, che incanta.
CONTE: È bella, parla bene, si veste con pulizia, è di un ottimo gusto.
CAVALIERE: Tutte cose che non valgono un fico.[7] Sono tre giorni ch’io sono in questa locanda, e non mi ha fatto nessuna impressione.
CONTE: Guardatela, e forse ci troverete del buono.
CAVALIERE: Eh, pazzia! L’ho vista benissimo. È una donna come Le altre
MARCHESE: Non è come le altre, ha qualche cosa di più[8]. Io che ho praticato le prime dame, non ho trovato nessuna donna che unisce, come questa, la gentilezza e il decoro.
CONTE: Perbacco! Io conosco bene i difetti ed il debole delle donne. Pure con questa, nonostante il mio lungo corteggio e tante spese fatte per lei, non ho potuto toccarle un dito.
CAVALIERE: Arte, arte sopraffina. Poveri pazzi! Le credete, eh? Vergogna! Un Marchese della Sua sorta innamorarsi d’una locandiera! Un uomo intelligente, come Lei, correr dietro a[9] una donna!
MARCHESE: Cavaliere mio, questa donna mi ha stregato.
CAVALIERE: Oh! pazzie! debolezze! stregamenti! le donne non mi stregheranno mai. Per uno chi sta lontano dalle donne, come faccio io, non c’è pericolo.
CONTE: Non è mai stato innamorato?
CAVALIERE: Mai, né mai lo sarò[10]. Hanno fatto il diavolo per[11] darmi moglie, né mai l’ho voluta.
MARCHESE: Ma è unico della sua casa: non vuole pensare alla successione?
CAVALIERE: Ci ho pensato più volte ma quando penso che per aver figli devo soffrire una donna, mi passa subito la volontà.[12]
CONTE: Che vuole fare delle sue ricchezze?
CAVALIERE: Godermi quel poco che ho con i miei amici.
CONTE: E alle donne non vuoli dar nulla?
CAVALIERE: Niente affatto.
CONTE: Ecco la nostra padrona. Guardatela.
CAVALIERE: Oh la bella cosa! Per me vale più di lei quattro volte un bravo cane da caccia[13].
Задание 1
1. Управление глаголов. Составьте с каждым из глаголов по предложению, как в примерах ниже. Выучите глаголы!